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SBR015​-​Controllo

by Gli insetti nell'ambra

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    "Sembrano provenire da un passato cristallizzato, ma ad
    ascoltarli bene ci si chiede se non siano arrivati a noi con una
    DeLorean al plutonio... siamo di fronte a un gioiellino dei giorni nostri, complesso e disilluso come la Parigi da cui proviene." (Switch on Future)
    "Melodie sghembe, armonie surreali... un quasi garage proto-elettronico... lo-fi d'autore con arrangiamenti minimal" (Muzi Kult)
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  • Compact Disc (CD) + Digital Album

    with wonderful original artwork by Reg Mastice

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1.
Ci siamo, questa volta ne ho abbastanza Mi sono rotto delle sue stronzate Il mio nuovo chitarrista ha le idee fin troppo chiare Vuol sempre avere l'ultima parola È convinto che la gente sia disposta a dargli retta Ma anche i suoi amici cambian strada se lo vedono arrivare Perché ogni volta che provo a spiegare O non mi ascolti o non mi vuoi capire? Secondo te non vedo che mi vuoi manipolare Per aver sempre l'ultima parola? E travisi i miei pensieri perché servano ai tuoi piani Come con un golpe silenzioso sei tu a prendere il controllo Ma per favore, è chiaro che il problema È che tu non mi lasci respirare Hai qualcosa da dire, ma non vuoi farti capire Eppur vuoi sempre l'ultima parola E non molli mai la presa finché non ci appiccichiamo Non tolleri neppure per un attimo di perdere il controllo
2.
comodo in poltrona guardo te che spargi sangue in bianco e nero in un cinema bobo torturi e stupri tu sei cangaceiro con il tuo pugnale fai massacri tra le dune del sertao hai fatto due patti: uno col diavolo e l'altro con dio non si può campare delle pietre e delle spine del sertao mentre i ricchi ingrassano mangiandosi la vostra libertà non rimane che il pugnale per uccidere e rubare al coronel non rimane che fare due patti: col diavolo e col dio e il sertao diventa mare, e il mare si trasforma nel sertao e la vita è guerra ma la guerra è la tua sola libertà arrivano i macachi bene armati dalla chiesa e dal potere non basta il tuo fucile, sono troppi e presto o tardi morirai ed io che sto a guardarti in bianco e nero tra fanatici in blue jeans occhiali di corno, montature fatte a mano nel marais la tua gloria brilla della latta di medaglie fai-da-te metti a morte i tuoi nemici ma la morte non esiste più e il sertao diventa mare, e il mare si trasforma nel sertao e la vita è guerra ma la guerra è la tua sola libertà e il sertao diventa mare, e il mare si trasforma nel sertao e la vita è guerra ma la guerra è la tua sola libertà
3.
Chiara dice 03:35
chiara dice i tuoi gesti sono tutti sbagliati non ti accorgi del mondo un po' più in là del tuo naso se mi incontri per caso, mi volti le spalle o chiudi una porta e pensi al mio corpo, ma senza di me sono stata un'ingenua a venirti a cercare perché resti a casa e non esci a giocare non capisci che io voglio solo esplorare certi luoghi che sono normalmente nascosti esplorare il corpo, ma il corpo non c'è chiara dice che a volte un tuffo in acque profonde è il modo migliore di imparare a nuotare chiara dice lo so, si lo so che hai paura ma di cosa hai paura che cosa mai ci può capitare?
4.
Axolotl 02:52
dove credi di arrivare mescolando musica e parole lavorando sulle note ripassandoti le scale che traguardi pensi di varcare? speri forse di toccare il cuore nudo del reale? ci vorrebbe una finestra ai piani alti una vista che comanda tutta quanta la città per scorgere una trama nei ritagli di giornale ci vuole molto tempo a progettare un'evasione e uscir dalla prigione del non saper cosa dire siamo pesci in un acquario di parole e non sappiamo cos'è l'acqua o il discorso in cui nuotiamo gli stanchi riti che ogni giorno consumiamo rimane solo l'illusione di riuscire a sbrogliare la matassa di pensieri e di parole per tesserne una vela che si gonfi verso il mare nel frattempo resto esterrefatto in piedi sulla soglia ad aspettare...
5.
Idea balorda 02:45
la sabbia e il sale che graffiano la pelle spalmati insieme alla crema sulle spalle per quanto uno si faccia delle docce pelle bruciata al sole sulle spiagge ma che ci faccio sotto gli ombrelloni? il sole mi procura delle ustioni mi farei il bagno ma non so nuotare che idea balorda quella di venire al mare soltanto insieme a te tutto era bello non un granello di sabbia sulla pelle tremano gli ombrelloni al tuo passaggio tsunami che si abbatte sulle spiagge mi entra la sabbia nelle scarpe e ti vengo a cercare ma tu non ci sei più le scarpe si riempiono di sabbia si incastra tra le dita perché non torni tu? la seguii in acqua senza salvagente e fui portato via dalla corrente non c'era più altra scelta che annegare l'acqua salata non è buona da bere che idea balorda quella di venire al mare che idea balorda quella di venire al mare non c'era più altra scelta che annegare l'acqua salata non è buona da bere - stop
6.
Preghiera 03:48
porco d*o che stai nell'alto dei cieli dacci oggi qualche indicazione a noi uomini di buona volontà per trovar pace in questa terra infame un angelo ad esempio mi ha sorriso la notte illuminata dal suo viso ma già al mattino un ghigno malizioso e forse oggi riderà di me fa male, fa davvero molto male però se stringi i denti passa in fretta e è tutta qui la nostra ricompensa il premio della nostra sofferenza? un sordo desiderio di rivalsa invidia che scatena la violenza fa male, fa davvero molto male però se stringi i denti passa in fretta o angelo che ieri mi hai sorriso la notte illuminata dal tuo viso ma ho visto quel tuo ghigno malizioso e ti ho sentita ridere di me e allora di che cosa vuoi parlare? è meglio se non ti fai più vedere sei troppo dura, io troppo delicato troppo felice ed io troppo sbagliato
7.
S. 03:48
nel mezzo del cammino della vita la dritta via l'ho bella e che smarrita mi son trovato in una selva oscura selvaggia ed aspra e forte è peggio della morte e gli alberi son fatti di paura le notti sono tutte una tortura si tratta di una donna affascinante che mi ha lasciato e il modo ancor mi offende mi ha detto che è perché non mi so dare che nel mio mondo lei non ci può stare addio dolci sospiri rimangono i martiri piaghe che solo il tempo può curare ma io non ho pazienza di aspettare no, io non ho pazienza di aspettare dici che non condivido mai niente con te guardi i miei libri e non riesci a capire perché passo del tempo a informarmi su questioni che non hanno mai avuto niente a che fare con te che con i tuoi impegni non hai molto tempo per me secondo te non me ne frega niente di tutta la miseria della gente e mentre mi organizzi il funerale dici che sono autoreferenziale e parti volontaria in missione umanitaria ma pararti il culo è il tuo solo ideale ma pararti il culo è il tuo solo ideale ma pararti il culo è il tuo solo ideale soltanto nello chic sei radicale
8.
I posteri 03:17
questa canzone che dura un attimo non è musica, ma un gesto effimero è un gesto effimero, un gesto effimero ricorda sempre che quando i posteri cammineranno su questa terra tu sarai polvere, tu sarai polvere tu sarai polvere, per questo è inutile per questo è inutile lasciare segni su questa terra niente è indelebile su questa terra niente è indelebile è tutto qui, è tutto ora... ai posteri non gliene importa niente di noi non cambia niente gli altri che pensano lascia che dicano lascia che ridano non se ne curano, guardano e passano lascia che ridano, lascia che dicano chi se ne importa della tua immagine se quando i posteri cammineranno su questa terra tu sarai polvere è tutto qui, è tutto ora... ai posteri non gliene importa niente di noi
9.
Su nel ciel 04:39
su nel ciel ma se torni giù di colpo sai che non è così facile trovare una via tra segni che parlan solo per sé dentro ai bar aspettando il metrò ombre senza una forma senza identità no, non c'è calore per te una fredda città che ha paura di sé sfilano lungo i grands boulevards girano in un cerchio e non si fermano mai vittime della loro realtà di una nebbia che mai si dissolverà vittime della loro realtà di una nebbia che mai si dissolverà
10.
Wittgenstein 02:51
11.

credits

released March 15, 2016

Ludwig van Baloney: voce, chitarra, elettronica, produzione.
Bronkos: chitarra, voce.

registrato a Parigi nel 2014 e nel 2015. Masterizzato allo studio Parelies di Parigi nel 2015 e nel 2016. Parole di Ludwig van Baloney, musica di Ludwig van Baloney e Bronkos tranne il brano #11 che è interamente di Bronkos. Fotografie di Ludwig van Baloney. Grafica di Reg Mastice III. Grazie a: Chris Montez, Bauhaus, Jo Squillo, the Balcony Dogs, Faust, Joy Division, Josef K, the Byrds, Magazine, Luca Dell'Aquila, Luca Mariani.

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