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SB26​-​One

by Splatterpink

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    AVAILABLE 20 10 2020: reissue of Splatterpink's "ONE" (1992) in beautiful transparent pink cassettes, with original artwork that includes Dee Dee Bombay's lyrics

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1.
Fra di noi 03:55
2.
3.
Dromedario 02:13
4.
5.
V.I.P. 04:07

about

Corre l'anno di grazia 1990, a Bologna. Tre strani individui si incontrano nel marasma creativo che fa vibrare la città: due - D. D. Bombay, che suona il basso, e Metello Orsini, che suona la chitarra - sono autoctoni; mentre il batterista Alastair Brison ha appena lasciato la nativa Scozia, attirato dalla fama punk rock della città delle torri. I tre formano un gruppo, e nei mesi che seguono il nome Splatterpink risuona sempre più forte sotto ai portici di via Zamboni, nei corridoi delle facoltà universitarie, tra le mura dei centri sociali cittadini. Gli Splatter compongono musica imprevedibile e ipercinetica: aggressiva come l'hardcore punk e complessa come il jazz. In Italia, forse in Europa, nessuno suona come loro: i loro esperimenti ricordano, al massimo, quelli nordamericani dei loro contemporanei Nomeansno e Naked City; ma per il pubblico bolognese di quegli anni un concerto degli Splatterpink equivale piuttosto, per impatto emotivo e culturale, a un viaggio interplanetario.

In più, Bombay scrive e canta parole: e i brani degli Splatterpink, con i loro tempi dispari e strutture indecifrabili, sono pur sempre delle canzoni. Testimoniano la giovanile voglia di sommuovere un mondo stupido e ingiusto, condita dalla giusta dose di ironia; e non possono non richiamare alla mente le precedenti esplorazioni hardcore dei fratelli maggiori Raf Punk e Nabat, anche loro bolognesi, anche loro interessati a trovare la propria voce, la propria lingua, piuttosto che scimmiottare slogan inventati oltremanica o oltreoceano.

Negli anni a venire, gli Splatterpink si fanno un nome prima nella loro scena locale (sono gli anni dei Massimo Volume, dei Disciplinatha, degli Starfuckers, e dell'etichetta Underground Records intorno alla quale gravitano tutte queste realtà; ma anche degli hip hoppers dell'Isola Posse, della follia industrial dei Cavalla Cavalla: poche città al mondo vivono un fermento simile a quello bolognese...) e poi in quella italiana. Il suono di Bombay e compagnia continua ad evolversi, tra l'altro con l'arrivo di un sassofonista; sono scoperti da John Peel che li passa regolarmente nella sua trasmissione alla BBC; suonano in tutta Italia vincendo svariati premi, concorsi; pubblicano una manciata di dischi unici (su tutti Nutrimi, che esce per Underground Records a metà degli anni novanta). Interrompono le ostilità nel 2001, quando tutti i membri del gruppo, sempre in cerca di nuove esperienze, sono impegnati in troppi altri progetti.

ONE, uscito nel 1992 sotto forma di audiocassetta autoprodotta, fotografa i primissimi anni di attività degli Splatter. È l'unico documento lasciato dalla primissima formazione della band, ma contiene già in nuce quasi tutto il suono che sarebbe arrivato dopo. I brani contenuti in questa cassettina sono oggi rarità assolute: ONE non è mai stato ristampato, su Discogs non risulta, è del tutto irreperibile nelle piattaforme online (da Youtube in giù) dove siamo ormai abituati a trovare tutto. Eppure è un lavoro già maturo, non inferiore per originalità e urgenza a quelli che lo hanno seguito: e Skank Bloc Records ha deciso di riportarlo in vita. Oltre ai quattro giganteschi brani dell'originale, soltanto rimasterizzati, la ristampa si fregia di un inedito, la breve e fulminante Dromedario, già all'epoca un punto fermo della scaletta live degli Splatterpink, registrata da D. D. Bombay solo nei mesi di quarantena del 2020.

credits

released October 15, 2020

Musiche: SPLATTER PINK. Testi: D. D. Bombay. Prodotto da SPLATTER PINK. Registrazione e mixaggio: Pecos, Scandellara Studios, Bologna, Febbraio 1992, tranne "Dromedario", registrata da D. D. Bombay nel 2020. Masterizzato nel 2020 da L. Boschi e C. Simoni.

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Skank Bloc Records Paris, France

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